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Riposare gli occhi, risparmiare batteria, dare un look diverso agli ecosistemi in cui viviamo immersi.

La “dark mode”, la modalità scura, sta conquistando non solo i sistemi operativi, ma anche le applicazioni. Ha appena esordito su iOS 13 e iPadOS, rilasciati poco tempo fa da Apple per i suoi iPhone e iPad, ma anche Google l’aveva annunciata già a marzo per Android 10.

Praticamente tutte le piattaforme principali, da Messenger di Facebook a Skype, attraverso Gmail, stanno passando al “lato oscuro”.

Siamo ufficialmente entrati nell’era della dark mode. L’unico problema è che non tutte le applicazioni rispondono in modo automatico allo “switch” generale del telefono: alcune rimangono come sono, nonostante il sistema operativo abbia imposto l’oscuramento a sezioni e menu. Tuttavia sempre più programmi, come visto, stanno aggiungendo questa modalità di visualizzazione.

Anche Instagram la starebbe testando; andrebbe bene anche per le versioni precedenti di Android.

Messenger l’ha già lanciata lo scorso inverno e Twitter più o meno nello stesso periodo: nel caso della piattaforma dell’uccellino basta “spegnere la lucecliccando sull’icona della lampadina in basso a sinistra, nel caso di iOS, dal menu personale.

Anche Skype, la videochat controllata da Microsoft, ha appena reso disponibile per le applicazioni la sua dark mode insieme ad un pacchetto di aggiornamenti che spaziano dalle chiamate “Split View” alla pianificazione delle videocall di gruppo.

Ultimamente, sempre Google ha annunciato di aver iniziato la distribuzione della nuova versione delle applicazioni di Gmail, per la posta elettronica, dov’è integrata anche la modalità notturna.

Pure in questo caso, massima comodità: se avete un dispositivo aggiornato ad iOS 13 o Android 10 e impostate la dark mode, anche la posta di Big G vi seguirà. Ma si attiverà anche in caso utilizziate uno smartphone Pixel settato in modalità di risparmio energetico.

Su WhatsApp sarebbe invece in rampa di lancio, pressoché pronta su iOS. Pure i browser stanno integrando questa visualizzazione. È accaduto con Chrome di Google, su Firefox e su Edge aggiornato da poco, solo per supportare le impostazioni del robottino verde. Senza, ovviamente, dimenticare Windows e macOS MoJave.

Discorso diverso per quelli Lcd dove l’effetto può essere anche deleterio, visto che occorre comunque illuminare tutto il pannello anche in presenza di pixel neri.

In ogni caso, il risparmio può spaziare fra il 15 e il 60% dei consumi standard. Qualche mese fa Apple Insider aveva infatti misurato in media un taglio del 60% utilizzando la Dark Mode su un iPhone.

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